reca a Roma capitale del barocco mettendosi sotto la
guida di Giuseppe Rusconi. Proprio a Roma conosce,
frequenta Antonio Corradini uno dei massimi esponenti
dell'arte del XVIII sec. da cui apprende e fa suo il gusto di
rendere il marmo metaforicamente un materiale pittorico,
i drappeggi, l'esasperazione tecnica che porta la dura
materia a trasformarsi in un sottile velo, in una corda di
rete, nella pagina sgualcita di una Bibbia. Nel 1752 alla
morte di Corradini il Queriolo gli subentra nei lavori di
cappella Sansevero, compiendo quasi sicuramente sul
bozzetto in terracotta del Corradini quello che viene
definito il suo capolavoro, Il Disinganno.
Opere di Francesco Queriolo
Opere scultoree presenti in Roma: Due sculture
raffiguranti San Carlo Borromeo e San Bernardo, facciata
di Santa Maria Maggiore; Il busto di Cristina di Svezia
(del 1749); la statua dell'Autunno, Fontana di Trevi,
(1742) e il sepolcro della duchessa Grillo in Santa Maria
delle Fratte, (1752).
Opere scultoree presenti nella cappella Sansevero in
Napoli: Sei medaglioni raffiguranti i cardinali
appartenenti al casato; quattro medaglioni allegorici
ritrattistici posti all'apice di altrettanti mausolei; Il
Disinganno; (antecedente al 1754) mausoleo al padre di
Raimondo, Antonio di Sangro VII Principe di Sansevero,
su bozzetto in terracotta del Corradini. La Sincerità;
(1758) mausoleo alla moglie di Raimondo, Carlotta
Gaetani, su bozzetto del Corradini. La Liberalità (1752-
1753) mausoleo in onore di Giulia Gaetani d'Aragona
moglie di Paolo di Sangro, IV Principe di Sansevero, su
bozzetto del Corradini. L'Educazione; (1753), mausoleo
per ricordare le due mogli di Paolo de Sangro: Girolama
Caracciolo e Clarice Carafa di Stigliano, su modello del
Corradini.
Sono state realizzate due statue di Santi appartenenti alla
casata de Sangro; Santa Rosalia e San Oderisio, ma
entrambe non rientrano nella simbologia della cappella,
ma sono commissionate dal Sangro essendo due Santi
amati nel Regno di Napoli ed essendo entrambi della sua
famiglia.
Tale documento autentica la necessità del Sansevero per
trovare nel 1752 un'altro artista che potesse continuare
l'opera iniziata col Corradini.
Il Queriolo lavora per il principe quasi sette anni nella
cappella realizzando più di dieci opere. La bancale attesta
che lo scultore percepisce un pagamento per i lavori nella
cappella.
Dopo un litigio nato tra il Queriolo che innervosisce il
principe, per un ritardo nelle consegne delle opere, il de
Sangro caccia dal palazzo l'artista non pagandolo, solo in
seguito ad un processo il Queriolo viene pagato.
Appare chiaro dai verbali del processo che pagato il
Queriolo, il de Sangro abbia richiesto indietro i bozzetti in
terra e cera del Corradini per terminare i lavori nella
cappella di Sansevero.
Semantica e simbologia
Il disinganno è stato realizzato in onore dell padre
Raimondo, Paolo dall' idea del Sangro e Corradini e su
bozzetto di quest'ultimo, eseguito nel 1752 dal Queriolo.
Il mausoleo edificato in memoria del padre di Raimondo,
Paolo de Sangro VII principe di Sansevero, che inseguito
a una vita avventurosa e criminale, abiura in favore del
figlio, ritirandosi in vita clericale.
Questo l'antefatto, la dedica ecc. ma sono solo il punto di
partenza per un concetto che da personale, diviene
universale. Sicuramente non moralistico, non pedante ma
simbolico e sottolineo simbolico per vari motivi. Molti
studiosi affermano che la Pudicizia e il Disinganno siano
la rappresentazione delle due colonne progettate da
Hiram, non sbagliano, anzi aggiungo queste sono le vere,
ma da documenti certi sappiamo che all'interno della
cappella vi si trovavano altre due, ora non più presenti;
ma ci sono anche due pietre grezze, due compassi. Come
mai il principe ha voluto un dualismo solo su alcuni
aspetti della ritualità massonica? Forse dal ternario
(massonico, cristiano ecc.) passa al quaternario
(alchemico, martinista ecc.), o meglio si avvicina
all'utilizzo reale di un esoterismo settenario! Anzi
conserva i due metodi che si fondono e danno vita al
terzo.
Per osservare i vari simboli del percorso ideato dal di
Sangro e il Corradini il punto migliore e mettersi sotto
l'ala tutelare della colonna dell'apprendista; lentamente si
apriranno spiragli di luce.
In fondo a destra avremo il decoro, opera del Corradini,
inizio del cammino iniziatico, e da li camminiamo sino ad
arrivare alla leggenda massonica di Hiram, ma tutto
questo ci porta fuori rotta, ci svia, vediamo invece la
sapienza, l'angelo alato (Angelo Gabriele: messaggero di
vita e di morte) sulla corona che gli cinge la fronte si vede
il fuoco alchemico, primordiale, cabalistico-rosa-croce, in
opposizione al fuoco reale, fisico delle passioni
rappresentato dalla torcia abbassata.
L'uomo (humus, terra) prende coscienza dei propri lacci
solo con la vera luce-fuoco della sapienza, non è la mano
sinistra dell'angelo a tirare la rete, non è e non può essere
un fenomeno fisico ma metafisico, la mano sinistra con
una leggerezza esasperata solleva la rete di marmo, come
se fosse di seta; l'uomo invece ha la mano sinistra ancora
avviluppata nella rete delle passioni, mentre con la destra
si scopre il viso; (come l'apprendista a cui si toglie la
benda per ricevere la vera luce, un gesto fisico-simbolico,
una proiezione ad un livello superiore di auto
conoscenza.).
Le gambe rimangono ancora cinte dalla rete, a
simboleggiare il grembiule massonico che separa le parti
basse, bestiali, passionali dall'intelletto.
Il mondo e presente sulla colonna di BOAZ, come
simbolo della universalità della e del messaggio della
massoneria, e con la sua forma ricorda il cerchio, l'amore,
il compasso, mentre il braccio destro dell'uomo forma una
squadra pronta ad abbassarsi sul cerchio, a formare il
simbolo dell'ordine sul libro sacro aperto, in questo caso il
vangelo, (ricordiamo che nessun massone può essere
ateo). Ecco i tre gioielli: il libro, la squadra e il compasso,
tutto è pronto, tutto e già presente nell'apprendista, uomo-
ricercatore, che ha chiuso i libri profani sotto la rete
dell'inganno, dell'ipocrisia.
Notiamo come nella colonna di BOAZ appaiano molti
simboli notturni, e viceversa per quella di JACHIN, il sole
boaz a bisogno della creatività della luna, mentre la
colonna jachin, la luna, il femminile per brillare necessità
del sole.