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Un racconto di mare
La paura, meglio la tempesta
di Marco Schaufelberger
Questo articolo non è un articolo, ne un
racconto ma solo un avvenimento accaduto
realmente ad un amico qualche decennio fa.
Personalmente scrivo per la pagina della cultura,
il mio sogno era scrivere per la cronaca, questo
è un articolo di "cronaca dal passato" dedicato
agli uomini dell'ecumene marittima.
Il mio amico veniva da un rione popolare di
Napoli, negli anni 80 arrivammo ad una media
di due morti al giono per camorra, più degrado
ecc. come il personaggio di Moby dyck
"Ismaele" s' imbarco nella marina mercantile,
ma il finale di questa storia finisce esattamente
in maniera opposta.
Le navi mercantili navigano circa a 15 nodi,
compreso il comandante sono imbarcati 15
uomini, uomini soli con lentezza, attesa e
pericoli più puzza di nafta.
Il mercantile in questione si trovò in alto mare
ingaggiato da una furiosa tempesta che durò
tutta la notte, buio, onde che sommergevano lo
scafo come se lo volessero ingoiare, attesa
snervante della fine, sia positiva che negativa.
Il giorno arrivò con la fine della tempesta,
riscontrando i danni gli uomini notarono
l'assenza di uno di loro, pensieri negativi di
averlo perso in mare o altro iniziarono a
chiamarlo, cercarlo senza trovarlo, ma infine lo
trovano nella stiva con una corda al collo, la
paura non era passata, la tempesta si.