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Giovanni Bernardino Azzolino, (Cefalù, 1572 - Napoli
1645). San Paolino che libera lo schiavo (1626 - 1630)
Pio Monte della Misericordia, Napoli.
Gli scritti
Paolino mantenne stretti rapporti epistolari con Ambrogio,
Gerolamo e Agostino, l'epistolario comprende
quarantanove lettere.
Inoltre scrisse i Carmina, una delle testimonianze più alte
della poesia cristiana dei primi secoli.
Ci sono pervenuti trentatré carmi di cui quattordici
natalizi, ne compose uno ogni anno che rimase a Nola, in
onore di San Felice, il quattordici febbraio data del
martirio.
Patronati
San Paolino è patrono dei campanari.
Inoltre è patrono delle diocesi: Nola (NA) compatrono,
Senigallia (AN) (4 maggio), Ratisbona, Sutera
(CL)compatrono, Torregrotta (ME), Villamaina (AV)
compatrono.
La festa dei Gigli
origine e antenati pagani
La festa dei Gigli di Nola è una tradizione popolare,
cattolica, che si svolge con l'ausilio di macchine sceniche
i Gigli, nome che deriva dall'episodio dei cittadini di Nola
che raccolsero dei gigli di campo, per accogliere
festosamente lo sbarco di Paolino ad Oplontis, 431 d. C.
In memoria dell'episodio la processione si svolge ogni
prima domenica successiva al 22 giugno, in memoria e
gloria del ritorno in città del vescovo Ponzio Meropio
Paolino, dalla prigionia avvenuta da parte dei barbari.
In un primo momento la macchina scenica non si
sviluppava in verticale, ma in orizzontale.
Abbiamo testimonianze visivo - archeologiche, risalenti al
primo secolo conservate nel Museo Archeologico di
Napoli, un affresco proveniente dalla casa del profumiere
di Pompei, che raffigura tre artigiani, tre falegnami "se ne
intravede il quarto"che conducono un baldacchino in
spalla per festeggiare i numi tutelari della loro gilda,
"corporazione"Dedalo e Minerva, il tutto abbellito con
festoni vegetali.
Dai documenti visivi a noi pervenuti, possiamo affermare
che le antiche corporazioni lasciati gli dei tutelari, si
rivolgessero ai nuovi santi della nascente religione
cattolica.
Cambiando il soggetto sacro, ma non la forma
contestualizzante, scenografica e coreutica della
rappresentazione evento.
Tutt'oggi sono nove le corporazioni che con i loro
gonfaloni gareggiano per la festa.
Barca, beccaio, bettoliere, calzolaio, fabbro, ortolano,
panettiere, salumiere e sarto.
Ironia scompare nell'attualità la corporazione dei
falegnami, mentre il gonfalone della barca, assurge da
catalizzatore storico-sociale, chi non è delle corporazioni
si può inserire in questa scialuppa di salvataggio, non
escludendo nessun soggetto al rito collettivo.
Processione di falegnami, i quattro artigiani
trasportano una tavola ornata di vegetali, su cui
trasportano le statue di Dedalo e Minerva.
Pompei, Casa del profumiere, I sec. d. C.
tecnica: affresco
Museo Archeologico di Napoli inv. no. 8991