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IL DISINGANNO
Marco Schaufelberger
Il disinganno sull'arte del Queriolo e del suo committente
Raimondo de Sangro VII Principe di Sansevero
e come una committenza si trasforma in una
fratellanza universale
Parlare, scrivere sull'opera del Disinganno non è possibile senza analizzare il rapporto intimo,
fraterno che intercorre tra il committente Raimondo di Sangro, VII Principe di Sansevero, Gran
Maestro della Massoneria napoletana di rituale inglese, alchimista, inventore, editore ed esperto di
arti militari ecc. ecc. e lo scultore Antonio Corradini; artista di fama internazionale, uno degli
scultori più affermati nel XVIII sec. le sue opere sono presenti nelle principali capitali culturali tra
cui Parigi, Venezia, Napoli e Vienna, in questa capitale dell'impero, Raimondo riesce a convincere
grazie all'amicizia della sua famiglia con gli Asburgo, la corte a cedergli il permesso di far venire il
Corradini a Napoli. Ma oltre ad essere entrambi due figure di spicco del secolo dei lumi, lo stesso
Corradini è un Fratello Massone, una commistione di opere, intenti e qualità raramente
riproponibile.
Giunto a Napoli il Corradini insieme al fratello Sangro si mettono all'opera per realizzare uno, se
non unico percorso alchemico, rosa-crociano di matrice massonica in Italia; consentito anche dal
fatto che entrambi essendo massoni possono ragionare e dialogare col tu, cosa molto rara all'epoca,
solo gli appartenenti alla Massoneria possono darsi del tu, poiché la fratellanza universale
professata dall'Ordine non sono vuote parole ma realmente abbatte le barriere sociali e religiose.
Non committente con artista, non come aristocratico con borghese etc. anzi forse questa
collaborazione cosi stretta porta a realizzare i bozzetti al Corradini in una chiave ancora barocca,
per volere e gusto del Sangro, o per una esigenza iconografica legata alla necessità del simbolismo
cosi ricco nelle composizioni iconografiche gnostiche-esoteriche.
I due fratelli trasformano la cappella della famiglia de Sangro in un gabinetto di riflessione, un
giardino alchemico, un trattato alchemico scritto nella pietra, tutte le opere per essere lette hanno
bisogno della conoscenza dell'alfabeto e lingua con cui sono state edite. Tale linguaggio è il
linguaggio estetico simbolico che creano il Sangro massone e alchimista, e il Corradini massone;
con trentasei bozzetti in creta e cera per svelare all'occhio del viaggiatore attento un libro scritto
nella pietra che sveli i segreti di un cammino iniziatico. Per questo motivo approfondiremo solo un