Pagina 63 - recensioni

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sulla fronte, simbolo delle corna del diavolo.
Cosi i musici e le danzatrici di tarantelle, pizzica
in Puglia, tarantolate possedute danzano ritmi
dionisiaci.
Sotto l'occhio attento di "CicciBacco compe a
votte", Ciccibacco sopra la botte non è altro che
la trasposizione vernacolare del dio Bacco dei
romani, Dionisio per i greci.
Ciccibacco è raffigurato seduto su una botte
mentre tracanna vino, oppure seduto nella stessa
maniera mentre porta un carro, simbolo dei
cortei dionisiaci.
Il paganesimo che con i suoi riti si oppone alla
nuova religione.
Benino
Benino il pastorello dormiente, ai profani
sembra quasi che sia l'unico a non fregarsene
dell'avvento, posizionato in alto lontano dal
caos.
Invece la statuaria presepiale ci viene incontro,
il dormiente è il viaggiatore orfico che non
potendo arrivare fisicamente dal nuovo sole
"Gesù" inizia un cammino iniziatico sognando il
nuovo astro.
Davanti al giovane iniziato in genere si mettono
due caproni che lottano, le forze del male che
cercano di svegliare ed interrompere tale
viaggio.
Una delle figure immancabili del presepio
napoletano.
Simbolismi massonici
Il presepio a Napoli nasce antecedentemente,
ma è nella seconda meta del XVIII sec. che si
caratterizza come noi lo conosciamo, nel secolo
dei lumi che vide l'affermarsi dopo il 1717 della
Massoneria in Europa.
Molti ricchi e colti committenti ne facevano
parte, dunque non sembri implausibile questa
teoria sui simboli utilizzati.
I giocatori di carte chiamati in napoletano "'e
due cumpare, zi 'Vicienzo e zi Pascale" i due
compari (compagni) zio Vincenzo e zio
Pasquale.
Zio Vincenzo in Campania è legato al carnevale,
mentre zio Pasquale è legato alla morte, questo
a livello demologico, infatti nel cimitero delle
Fontanelle è conservato tra gli altri i teschio
chiamato dal popolo "e zi Pascale" con proprietà
vaticinanti per il gioco del lotto.
Ma rappresentano anche i due solstizi
patrocinati dai due San Giovanni, non
dimentichiamo che la Massoneria è detta di San
Giovanni ed è un rito solare.
Mentre lo stesso scultore Giuseppe Sanmartino
più noto per il Cristo velato a Cappella San
Severo, voluta dal principe Raimondo di Sangro
gran Maestro della Massoneria napoletana, ci
lascia con la sua abilità uno dei più alti esempi
plastici di arte presepiale, il gruppo dei ciechi,
che semi nudi cercano con drammatico slancio
plastico una carità.
Quale carità? un pezzo di pane oppure la luce?
al di sotto dell disinganno monumento funebre
al padre di Raimondo di Sangro si vede sul
bassorilievo il miracolo di Gesù che ridà la vista
ad un cieco.
Nel sopracitato gruppo del Sanmartino troviamo
pure un bambino normo vedente, che aiuta i
ciechi, vestito e in atteggiamento che ricorda un
San Giovannino.
Molti altri simboli si celano nell'arte ma il limite
è giunto.